Calano in maniera drastica i profitti annuali conseguiti da easyJet, una delle più note compagnie aeree low cost ad operare nel mercato europeo: una dimostrazione piuttosto chiara delle difficoltà affrontate dal settore del trasporto aereo anche nel vecchio Continente, le cui criticità non possono certamente che ripercuotersi anche sui dati di bilancio di periodo, come ora avvenuto con easyJet.
In particolare, il vettore londinese ha annunciato di aver registrato, nell’esercizio fiscale 2015-2016, un calo dell’utile netto del 22 per cento su base annua a 427 milioni di sterline (494 milioni di euro). I ricavi sono diminuiti dello 0,4 per cento a 4,7 miliardi di sterline (5,4 miliardi di euro). L’utile ante imposte, la voce del conto economico più attesa dagli analisti di mercato, è invece scesa del 28 per cento a 495 milioni di sterline, risultando comunque vicino alle linee guida riviste il mese scorso dal vettore nel range di 490 – 495 milioni di sterline.
Per quanto attiene le principali dichiarazioni del top management societario, rileviamo come negli scorsi giorni l’amministratore delegato Carolyn McCall abbia definito l’anno appena concluso come il più difficile da quando ha assunto il timone della compagnia, nel 2010. Nelle ore successive all’annuncio dei risultati in calo, il titolo easyJet non sembra comunque averne risentito, con le quotazioni alla Borsa di Londra che hanno guadagnato terreno per il il 5,43 per cento a 10,88 sterline.
L’attenzione si sposta ora sull’ultima parte dell’anno solare: un periodo che easyJet vorrà utilizzare per poter cercare di rilanciare le proprie aspettative sull’esercizio fiscale 2016/2017. Ci riuscirà?