Prysmian ha confermato l’avvenuta acquisizione del 100% del capitale del gruppo americano General Cable Corporation, andando di conseguenza a creare un gruppo leader assoluto nei cavi di per energia e telecomunicazioni a livello internazionale con un fatturato di circa 11,1 miliardi di euro e 930 milioni circa di marginalità operativa.
Nel periodo successivo a tale annuncio il mercato non sembra aver gradito la notizia, e non certo perché l’accordo non sia ritenuto coerente in termini industriali, quanto per il fatto che il prezzo pagato di 30 dollari per azione, che valorizza l’intera società americana 3 miliardi di dollari, risulta elevato, così come evidenzia il premio del 35% sul prezzo del giorno precedente l’accordo e dell’81% rispetto al prezzo del 14 luglio 2017 (ovvero, l’ultimo giorno di negoziazione prima dell’annuncio da parte della società americana dell’avvio di un processo di valorizzazione).
Gli analisti ricordano in tal proposito che un prezzo di 30 dollari per azione implica infatti un multiplo EV/EBITDA ed EV/EBIT 2017 di 13,2x e 20,4x, a forte premio rispetto a 11x e 14,6x a cui quota in media il settore di riferimento. I valori sono stati poi commentati dal top management, che ha giustificato un simile livello con le sinergie
attese sia sui ricavi che sui costi. Per quanto riguarda i ricavi, in particolar modo, le aziende sono ritenute come fortemente complementari in quanto operano in mercati diversi: Nord America per General Cable ed Europa per Prysmian, mentre in America Latina si sovrappongono solo marginalmente. Secondo l’AD Battista, l’obiettivo principale del deal è quello di generare cassa pari almeno a 400 milioni di euro ogni anno.