Tra i principali indicatori macroeconomici, o – meglio – tra quelli che stanno maggiormente a cuore agli investitori, troviamo sicuramente l’indice dei prezzi al consumo, un elemento che misura il costo di un paniere rappresentativo di beni e di servizi, compresi i generi alimentari, l’energia, le spese per la casa, l’abbigliamento, i trasporti, le cure mediche, l’intrattenimento e l’istruzione.
All’interno del paniere, ogni voce di costo sarà ponderata. Ad esempio, i costi medici sono generalmente ponderati in modo più attento negli ultimi anni, perché stanno crescendo ad un ritmo più veloce (visto e considerato che la popolazione attuale invecchia). Inoltre, molte voci vengono inserite e sostituite all’occorrenza, dando pertanto al paniere una contemporaneità in grado di costituire una utile base di confronto per gli investitori.
Oltre all’indice dei prezzi al consumo al generale, viene generalmente pubblicato anche un altro indice, che esclude gli alimenti e l’energia, che sono considerati più volatili rispetto alle altre voci di costo.
Dunque, l’indice generale può essere utile per osservare per le generali dei prezzi. In tal senso, i mercati finanziari in generale sperano di poter fare i conti con un tasso di crescita dell’ordine dell’1-2 per cento, poiché qualsiasi valore superiore può essere un segno di inflazione e può causare almeno uno shock temporaneo alle quotazioni azionarie.
È altrettanto ovvio che… qualsiasi shock sui prezzi può essere un’opportunità per i trader, ed è per questo motivo che il dato è particolarmente monitorato.
