Il gruppo BP ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre dell’anno con un livello di utile rettificato pari a 1,87 miliardi di dollari, e pertanto ben superiore rispetto ai 933 milioni di dollari dello stesso periodo del 2016, e superando le stime degli analisti che si erano fermate a quota 1,58 miliardi di dollari e alla forchetta indicata dal management che – ricordiamo – era pari a un livello tra 1,24 miliardi di dollari e 1,82 miliardi di dollari.
Oltre a quanto sopra, risulta essere superiore alle attese degli analisti anche il livello del risultato operativo, che si è attestato nel pari periodo a 3,51 miliardi di dollari rispetto ai 2,99 miliardi di dollari che erano invece attesi dal consenso e al range indicato dalla società compreso tra 2,49 miliardi di dollari e 3,40 miliardi di dollari.
Ancora, dal comunicato che BP ha diffuso ai propri stakeholders emerge come la produzione media giornaliera di petrolio e gas naturale abbia raggiunto nel periodo in esame quota 3,6 milioni di barili di olio equivalente, in aumento del 14 per cento rispetto a quanto era stato possibile riscontrare nel corso dello stesso periodo 2016.
Per quanto concerne le valutazioni compiute dal vertici societari, rammentiamo infine come il top management abbia commentato i risultati dichiarando che il gruppo ha conseguito i maggiori profitti nella raffinazione e distribuzioni da cinque anni a questa parte e ha compiuto notevoli progressi nell’adeguamento alle basse quotazioni del prezzo del petrolio e che riprenderà un programma di acquisto di azioni proprie.
Sufficiente ottimismo è poi stato espresso per quanto concerne l’ultima parte dell’anno in corso.