In previsioni apocalittiche, sono numerosi gli studiosi che si domandano come si evolverebbe il mondo senza la razza umana. Ebbene, le fare previsioni in tal senso è abbastanza difficile, considerando che non ci sono – fortunatamente! – storicità, ma è comunque possibile lavorare con un pizzico di ingegno e di immaginazione per comprendere che cosa accadrebbe in una simile, sventurata ipotesi.
In primo luogo, già dopo pochi giorni dalla scomparsa degli uomini, il mondo potrebbe tornare a riappropriarsi degli spazi: senza interventi di manutenzione, ad esempio, le metropolitane e i sottopassaggi potrebbero allagarsi e divenire nuovamente inservibili. Per lo stesso motivo, è purtroppo possibile che vi siano gravi incidenti, come quelli nucleari: al mondo ci sono 450 reattori che a causa della scarsa manutenzione costantemente necessaria, potrebbero andare in tilt e andare incontro a un melt down.
Come intuibile, i segni più gravi di cambiamento si avrebbero a distanza di 2-3 anni, quando le strutture cittadine inizieranno a perdere la loro integrità, anche a causa dell’espansione e della contrazione continua determinata dai cambiamenti climatici che – immaginiamo – saranno stati alla base dell’estinzione dell’uomo.
Ad ogni modo, per poter cancellare la storia dell’uomo, intesa come effetto dell’inquinamento industriale, occorreranno altri 100 mila anni: tanto serve per poter permettere ai livelli di CO2 nell’atmosfera per poter tornare ai livelli pre-industriali.
Spingendoci ancora più avanti di 10 milioni di anni, ben poco rimarrà di quanto possiamo ora vedere. Potrebbero vedersi ancora delle creazioni su pietra o delle sculture in bronzo, ma dell’uomo non ci sarà storia: il mondo sarà stato popolato da nuove forme di vita che, speriamo, saranno più intelligenti di noi.