Uno degli strumenti più comunemente usati per lo studio del grafico nell’analisi tecnica è certamente rappresentato dal candlestick, più comunemente conosciuto con il nome di candele giapponesi. Si tratta di un grafico particolarmente efficace, che può rappresentare in maniera chiara quali sono gli spostamenti intervenuti del prezzo di un titolo in un arco temporale predeterminato, che viene definito timeframe, e che spesso coincide con la sessione giornaliera (ma non sempre, dipende dalle vostre intenzioni di trading e dalle vostre abitudini).
Capire perché si chiama comunemente con il nome di candele giapponesi non è certo difficile. Questo approccio grafico nacque infatti proprio in Giappone, con l’avvento del mercato azionario, intorno al 1870, ma si presume che esso fosse già utilizzato precedentemente nel commercio del riso e della seta, e si deve la sua diffusione in Occidente a Steve Nison.
Per quanto concerne i benefici derivanti da questi grafico, sappiate che le informazioni che potete reperire in un grafico candlestick sono le più importanti, in un unico colpo d’occhio: prezzo di apertura (OPEN), prezzo di chiusura (CLOSE), prezzo massimo (HIGH) e prezzo minimo (LOW).
In particolare, nelle candele giapponesi la base della candela potrà rappresentare il prezzo di apertura (se la candela è bianca, ovvero rialzista) o di chiusura (se la candela è nera, ovvero ribassista), mentre la sommità della candela potrà rappresentare il prezzo di apertura (se la candela è nera) o di chiusura (se la candela è bianca). Le ombre, o gli “stoppini” della candela, rappresentano invece i minimi e i massimi di giornata.
E voi che ne pensate? Avete mai avuto modo di sfruttare questo approccio grafico per le vostre valutazioni di investimento finanziario? Avete mai compreso come sia possibile utilizzare le candele giapponesi per le vostre finalità di impiego finanziario?
