Continua a crescere di buon ritmo la platea di investitori in criptovalute, soprattutto attraverso servizi di trading, exchange e wallet qualificati come quelli proposti da Hodly. Secondo un nuovo sondaggio pubblicato da DeVere, infatti, il 35% degli high net worth individuals (HNWI) avrebbe già investito in valute virtuali o intenderebbe farlo prima della fine dell’anno. Con l’espandersi dell’ecosistema delle criptovalute, molti importanti investitori stanno infatti entrando nel mercato scegliendo di esporsi in misura incrementate a questo settore estremamente volatile, ma ben in grado – anche in virtù di ciò – di rispondere a specifiche preferenze da parte dei trader.
Il sondaggio di DeVere è stato effettuato su un campione di più di 600 persone provenienti da diversi Paesi, tra cui: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Emirati Arabi, Qatar, Svizzera, Hong Kong, Spagna, Francia, Germania e Sudafrica. Tutti gli investitori erano classificati come utenti di investimento da DeVere, e avevano mediamente un reddito mensile definito medio – elevato o elevato.
Buone notizie, ovviamente, non solamente per gli exchange e per gli operatori di trading (come i broker) quanto anche per la stessa DeVere, che recentemente ha aggiunto Bitcoin Cash (BCH) ed EOS alla propria applicazione di criptovaluta, in modo tale da soddisfare al meglio la crescente domanda da parte della propria gamma di clienti. Bitcoin Cash ed EOS si sono diffusi in maniera particolarmente dinamica in alcuni Paesi, e hanno attirato l’attenzione degli investitori sulla proposta tecnologica che sono in grado di offrire, e che distingue questi progetti (il discorso vale soprattutto per il livello di innovazione di EOS) da quelli colleghi o concorrenti.
In tal proposito, Nigel Green, fondatore e CEO di DeVere Group, ha commentato che “l’aggiunta di Bitcoin Cash e EOS alla deVere app Crypto è parte del nostro costante impegno nei confronti dei clienti. Gli utenti dell’app richiedono un portafoglio criptato sempre più ampio e diversificato mentre il settore crittografico si espande e si spinge ancora più in là nel mainstream”.
Successivamente, Niger Green ha anche spiegato che l’espansione può essere considerata tale da diversi aspetti numerici, considerati quelli che vedono più di un terzo dei clienti della società avere un’esposizione al mercato o voler avere un’esposizione a questo mercato prima del 2019: una condizione che il CEO ha definito come abbastanza promettente per il mondo criptovalutario. “Questa espansione mainstream è chiaramente evidenziata dal fatto che più di un terzo di investitori benestanti ci stanno dicendo che hanno già un’esposizione alle criptovalute o che la avranno entro la fine di quest’anno” – ha infatti confermato il top manager, che ha poi precisato come il sondaggio dimostra che le persone con un patrimonio netto elevato non ignorano l’enorme potenziale che hanno le criptovalute.
Chiarito ciò, è anche vero che le criptovalute stanno attraendo in misura sempre più crescente anche patrimoni ben meno corposi e consistenti, che attratti da servizi di trading speculativo riescono comunque ad aprire posizioni di rilievo nel comparto, pur nella consapevolezza che si tratta di esposizioni a leva e, dunque, dotate di un significativo margine di rischio.