L’allarme è stato lanciato da tempo. I medici di base sono sempre di meno e il 2017 sarà probabilmente l’anno più nero, poiché si toccherà il minimo nella presenza di medici di base e, di contro, il massimo nel numero di italiani privi di un dottore: 11 milioni i nostri connazionali che non avranno un medico di riferimento. Un numero elevato, che nel corso dei prossimi anni sembra essere destinato a crescere, e che entro il 2023 toccherà quota 20 milioni.
Insomma, quel che da diversi anni medici e sindacati prevedevano si è avverato: i medici di base in Italia sono sempre di meno e, comunque, sono ampiamente insufficienti per poter provvedere alle esigenze dei pazienti. E proprio d’estate il problema si manifesta in tutta la sua gravità, considerato che gli studi medici sono sempre più affollati e i tempi di attesa si allungano a dismisura.
Peraltro, i primi a non riuscire a trovare dottori liberi sono gli stessi dottori, alla ricerca vana di sostituti per le ferie. Quasi il 50 per cento dei medici di famiglia stabilisce turni con i colleghi per potersi sostituire a vicenda, e il 90 per cento ha affermato di aver ridotto il periodo di ferie, arrivando in molti casi a dimezzarlo. E se nelle città si riescono a trovare soluzioni per poter ovviare alla carenza di professionisti, nei piccoli centri rurali e montani il discorso è molto più complesso.
“Il contratto nazionale prevede che l’offerta medica non subisca variazioni nel periodo estivo, ma negli ultimi anni trovare sostituti è diventato decisamente difficile – dice Silvestro Scotti, segretario generale nazionale Fimmg – Federazione italiana medici di famiglia – Mancano i medici: migliaia sono impegnati nei corsi di formazione postlaurea e non tutti danno la loro disponibilità a fare sostituzioni. A questi vanno aggiunti i pensionamenti”.