I surgelati sono un piatto pronto che, negli ultimi 25 anni, ha avuto un ruolo predominante nella vita quotidiana. Tuttavia, per la prima volta, nel 2013 il loro consumo è drasticamente calato. Colpa sicuramente dei programmi di cucina ( e degli chef) che invogliamo ad acquistare solo materie prime naturali e fresche. Ma a che costo? Proviamo a scoprirlo insieme.
Come abbiamo anticipato, nel 2013 c’è stato un netto consumo dei surgelati: delle 534 mila tonnellate consumate nel 2012, siamo scesi a 523 mila lo scorso anno. E la caduta sembra non avere fine. La colpa è da ricercare, prima di tutto, nella crisi: le famiglie cercano di risparmiare il più possibile, e limano ciò che ritengono superfluo.
A ciò dobbiamo aggiungere i programmi di cucina che invogliano a comprare solo alimenti sani, freschi e genuini. Ma i surgelati possono esser considerati alla pari dei cibi spazzatura?
In realtà, secondo alcuni nutrizionisti, la verdura appena raccolta e surgelata mantiene le stesse proprietà nutrizionali di quella fresca. Inoltre, non ha scarti da eliminare e si mangia tutto ciò che si acquista! Degli esempi concreti li ritroviamo nella verdura: piselli, spinaci o minestroni vari surgelati, offrono tutte le proprietà nutritive di tutto ciò che è fresco.
La stessa cosa vale per il pesce: acquistandolo surgelato avrai un alimento sempre nutriente, pulito e ad un costo accessibile. L’unico accorgimento da avere riguarda la percentuale di ghiaccio che la riveste. Si tratta di un’informazione obbligatoria, e la troviamo direttamente sulla confezione.
Attenzione, però, non tutti i cibi surgelati sono sani: primi, secondi o contorni contengono molti grassi, sale e additivi vari. Meglio, in questo caso, puntare su ciò che facciamo al momento: ci impiegheremo di più, ma il nostro corpo ci ringrazierà per l’accortezza.