Per ovviare alle grosse perdite economiche causate dal covid, col decreto sostegni sono state introdotte diverse misure a sostegno delle imprese, delle partite iva e dei professionisti, al fine di garantire la crescita economica del nostro paese e l’uscita dalla crisi economica. Per ricevere informazione e la giusta assistenza ci si può avvalere di consulenti d’azienda, come csi Ferrara, dal 2008 un punto di riferimento per le imprese.
Le misure previste dal decreto sostegni bis a favore delle aziende
Il decreto sostegni bis prevede una serie di misure agevolative per le imprese, per la maggior parte di natura fiscale, volte a dare sostegno economico a tutte le imprese che siano state in qualche modo penalizzate dalle chiusure. Tutte le misure previste dalla legge saranno poi oggetto di specifici decreti attuativi che ne disciplineranno più nello specifico il funzionamento ed i requisiti per potervi accedere. La normativa è entrata in vigore il 25 maggio 2021 e prevede lo stanziamento di risorse economiche per un totale di circa 40 miliardi di euro, di cui circa 15 per sostegni a fondo perduto, come ad esempio gli indennizzi corrisposti dall’agenzia delle entrate.
Vediamo più nello specifico quali sono alcune delle misure introdotte dal decreto sostegni bis e come funzionano.
Singole misure previste dal decreto sostegni
Tra le misure previste dal decreto sostegni balzano all’occhio senza dubbio i ristori stanziati alle attività che sono rimaste chiuse. Ulteriormente è stato previsto lo stop delle cartelle esattoriali che ha bloccato la riscossione da parte dell’agenzia delle entrate fino al 1° luglio.
Una misura molto importante è certamente il credito d’imposta riconosciuto alle imprese per i canoni di affitto d’azienda con riguardo ai mesi che vanno da gennaio a maggio del corrente anno, l’accesso al beneficio viene garantito alle sole imprese che abbiano avuto perdite pari al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Per quanto riguarda le partite Iva ed i professionisti una delle principali misure di sostegno è l’anno bianco contributivo. La misura, come prevista dalla legge di bilancio, prevedeva lo stanziamento di 1 miliardo, aumentato a 2.5 miliardi dal decreto sostegni. Con l’anno bianco contributivo si permette ai professionisti ed alle partite Iva che abbiano i requisiti di non corrispondere i contributi.
