Il mercato italiano dei veicoli industriali superiori alle 3,5 tonnellate sta continuando in un progressivo rallentamento, e nel corso del mese di dicembre ha ridotto le vendite del 6,8 per cento su anno a 3.065 immatricolazioni. Secondo i dati Unrae, rilasciati qualche giorno fa, dopo l’ottima prestazione riscontrata nel corso del 2016, in cui il mercato dei veicoli industriali segnò una crescita del 56 per cento, l’intero 2017 ha subito un progressivo rallentamento, fino a fermarsi ad appena un +2,4 per cento anno su anno, con 24.351 unità immatricolate contro le 23.791 unità dell’anno precedente. Per il 2018 è previsto un andamento in linea con lo scorso anno.
Più o meno contemporanei ai dati Unrae sono poi state pubbliche le più recenti note sull’andamento delle politiche strategiche del gruppo Fiat Chrysler, principale operatore italiano. In particolare, FCA ha annunciato che intende spostare la produzione del pick-up Ram dal Messico al Michigan nel corso 2020 per limitare i rischi derivanti dal possibile ritiro degli Stati Uniti dal Nafta.
In aggiunta a ciò, nel suo comunicato FCA ha anche dichiarato che investirà 1 miliardo di dollari nello stabilimento di Warren, creando così 2.500 nuovi posti di lavoro. Lo stabilimento messicano sarà rivisto per produrre in futuro veicoli commerciali da vendere sui mercati a livello globale.
Notizie che non sono certamente passate inosservate agli occhi di stakeholders e investitori, che hanno di fatti premiato i titoli societari prolungando l’ottimo inizio d’esercizio, con FCA tra i migliori titoli europei per prestazione nel proprio comparto di riferimento.