Realizzare una recinzione con paletti in ferro non richiede il permesso di costruire, a patto che sia di limitato impatto urbanistico e visivo. A stabilirlo è il Tar Campania con sentenza n. 7333/2018, secondo cui – appunto – una recinzione di rete metallica senza opere murarie e una modesta pavimentazione esterna non domandano la necessità di un permesso di costruire: l’intervento è realizzabile in edilizia libera, poiché tale attività rientra nel diritto dominicale di delimitare la proprietà privata.
Richiamando un consolidato orientamento giurisprudenziali, i giudici campani condividono dunque che la posa di alcuni (6) paletti nel suolo, a sorreggere una recinzione di rete metallica, è un manufatto contraddistinto da termini di limitato impatto urbanistico e visivo, destinato al solo scopo di delimitare la proprietà privata per separarla dalle altre. Con tali specificità, l’intervento non richiede il permesso di costruire, fatta salva l’osservanza dei vincoli paesaggistici.
Identiche considerazioni possono essere estese anche nei confronti di un’opera di pavimentazione esterna, di modesta dimensione, salvo che non comporti una trasformazione urbanistica del suolo ed un cambio della sua destinazione, sempre ferma restando l’osservanza dei vincoli paesaggistici.
In sintesi, pertanto, è possibile concludere che:
- non richiedono il permesso di costruire le recinzioni che si configurano come manufatti di precaria installazione e di immediata asportazione, e non come opera edilizia permanente;
- è necessario il titolo abilitativo edilizio quando la recinzione ha carattere permanente, incidendo in modo durevole e non precario sull’assetto del territorio.
